Mis(S)conosciute - La newsletter #14: Di iceberg e canoni letterari, partigiane e poesia. Lidia Menapace, Claudia Mencaroni e Vivian Lamarque
Scrittrici (e altre cose) tra parentesi
Ciao!
Questa è la newsletter di Mis(S)conosciute - scrittrici tra parentesi: noi siamo Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio e in questo spazio parliamo di tutto ciò di cui secondo noi si parla ancora troppo poco e di tutte quelle tematiche sulle quali vorremmo porre l’accento e accendere riflessioni. Le newsletter fino a novembre 2021 puoi trovarle qui.
N.B: Da dicembre 2021 non conserviamo più i numeri in archivio!
N.B 2: Da marzo 2022 abbiamo deciso di riportare la newsletter al nostro primo amore: l’audio. Questo numero è “ascoltabile” su Spreaker e su tutte le piattaforme d’ascolto!
I pensieri (o sarebbe meglio specificare, i quesiti) in libertà che aprono questo numero partono da una più ampia serie di domande e riflessioni personali fatte sempre più spesso nelle ultime settimane, complici un’intervista che abbiamo rilasciato a FanPage.it e una serie di accadimenti, fatti, coincidenze, cose lette e successe nell’etere.
Qualche settimana fa, durante una chiacchierata con amici lettori, ci siamo rese conto che dal 2019 a questa parte abbiamo letto praticamente solo libri scritti da donne.
Larga parte del merito va sicuramente al progetto che ha dato vita anche a questa newsletter, il podcast Mis(S)conosciute - Scrittrici tra parentesi: per dare il giusto spazio alle autrici più dimenticate, abbiamo il dovere di riscoprirle, noi per prime. A questo “dovere” professionale si aggiunge la consapevolezza di ciò che abbiamo rischiato di perdere nella nostra esperienza di lettrici se non avessimo dato tanto spazio alle scrittrici.
Ma da dove parte il nostro lavoro di ricerca? Innanzitutto dai testi che hanno scritto. E qui ci scontriamo con il primo problema: la reperibilità e disponibilità dei libri di scrittrici, molti dei quali provengono da angoli polverosi di librerie dell’usato e di disordinatissime bancarelle.
Cosa ci dice questo lavoro di ricerca quasi archeologica della condizione del mercato e delle politiche editoriali in atto negli ultimi decenni nel nostro paese? Ci dice che tante autrici italiane del ‘900 non sono più pubblicate né tanto meno conosciute: potremmo fare innumerevoli esempi e per avere un’idea basta dare un’occhiata al fortunatissimo meme dell’iceberg delle scrittrici del ‘900 che abbiamo pubblicato qualche giorno fa in collaborazione con Chiara de @_imieiritagli_ .
Pensiamo che il successo di questa immagine risieda proprio nel rappresentare visivamente l’abisso editoriale nel quale affondano le scrittrici ancora troppo poco note del secolo scorso, includendo anche autrici di primo piano come Natalia Ginzburg, Elsa Morante e Grazie Deledda. Ci sono arrivati tantissimi feedback e nomi di autrici da aggiungere per cui con Chiara stiamo già lavorando a una versione aggiornata e ampliata.
Purtroppo non crediamo che la “sparizione” delle donne sia solo una sfortunata coincidenza: non a caso nel nostro progetto parliamo di scrittrici “fuori” dal canone, non (solo) perché eccezionali, ma perché letteralmente ignorate dal canone letterario. Nonostante il numero delle scrittrici sia diventato pari a quello degli scrittori, è però mancato, e in parte manca tuttora, il riconoscimento formale dell’importanza del ruolo delle scrittrici.
Ma dove avviene questo riconoscimento? Laddove si forma il canone: e quindi tra i banchi di scuola, nelle aule universitarie, nella ricerca, nei festival, ai premi letterari, tra le pagine di critica letteraria. E cosa ci dice lo stato dell’arte?
Che nei manuali scolastici alle scrittrici è dedicato non più di un trafiletto (spesso riservato a Elsa Morante);
che nei programmi universitari di letteratura italiana contemporanea si studiano per il 90% scrittori e per il 10% scrittrici;
che nel 70% dei corsi offerti non è presente nemmeno una scrittrice né si studia critica femminista;
che a parità di successo di pubblico, gli scrittori sono più presenti delle scrittrici nelle recensioni, nei festival e nei premi letterari (basta guardare al Premio Strega: dal 1947 ad oggi hanno vinto solo 11 scrittrici).
Che impatto ha sulla formazione scolastica, sulla formazione personale e, di conseguenza, culturale e sociale delle persone la mancanza di un punto di vista così importante come quello delle donne? Non leggere ciò che donne dallo stesso valore letterario degli uomini hanno scritto equivale a non considerare metà della popolazione e le particolari visioni del mondo che questa metà porta con sé. E questo è evidente non solo nell’assenza delle scrittrici dai manuali scolastici e dalla ricerca universitaria, ma ampliando il raggio d’azione possiamo affermare che la scarsa conoscenza del punto di vista dell’”altra” ha naturalmente risvolti politici, sociali, economici: se non si considerano come paritari il pensiero, la poetica e le idee delle donne sarà difficile raggiungere una vera parità anche in altri ambiti.
Sono queste riflessioni che ci fanno percepire la gravità della smemoratezza del canone letterario e la preoccupante diminutio dell’importanza della letteratura scritta da donne.
Ma questi sono pensieri in libertà che provengono da tre lettrici forti che dedicano il proprio tempo libero alla lettura e allo studio di scrittrici.
E i lettori uomini, dove e come si posizionano? Da qui parte un’altra riflessione articolatasi nelle scorse settimane: ci siamo chieste perché spesso gli uomini non leggono libri scritti da donne? Nelle stesse ore, quasi un caso di telepatia digitale, la stessa domanda se l’è posta la scrittrice Caroline Criado Perez nella sua newsletter Invisible Women, intitolata “Boys don’t want to read books about women” e siamo d’accordo con lei nell’individuare la causa principale nella scuola: nei curriculum scolastici si studiano pochissime scrittrici, le protagoniste femminili sono una minoranza imbarazzante (e spesso scritte da uomini) e nelle letture di approfondimento non si leggono praticamente libri scritti da donne.
E allora per chiarirci ancor di più le idee abbiamo fatto partire un sondaggio su Ig assolutamente non esaustivo ma la cui risposta è stata molto significativa: il 98% delle opinioni è di donne. Solo 3 uomini hanno risposto al sondaggio spiegando che dal loro punto di vista il problema principale è la mancata consapevolezza di aver effettivamente letto soprattutto uomini per anni, collegata anche al problema della scarsa diffusione dei libri scritti da donne. Nel momento in cui questa consapevolezza si interiorizza, il lettore e le lettrici cercano di modificare il trend, andando a cercare, spesso faticosamente, letteratura scritta da donne per colmare le lacune.
Quindi per sintetizzare, i motivi della scarsa lettura di scrittrici sono:
predominanza culturale “maschile” nel sistema scolastico e nel mercato editoriale che condanna le scrittrici italiane alla damnatio memoriae e che incentiva gli scrittori;
una serie di pregiudizi e preconcetti duri a morire legati all’idea che le scrittrici scrivano solo temi vicini alle donne, quindi per un pubblico esclusivamente femminile, mentre gli uomini scrivono universalmente, per chiunque (ehi! questo è un bias!) ;
mancanza di consapevolezza da parte di lettori (e lettrici) nell’essere parte di questo meccanismo che tende a “nascondere” le scrittrici. Quando scatta la consapevolezza del bias, si modificano le abitudini di lettura.
Come fare per puntare i riflettori sulle scrittrici? Bisogna contribuire in tutti i modi a far germogliare una nuova consapevolezza, sia femminile che maschile: le donne ci sono e devono essere rappresentate, o, ancor meglio, rappresentarsi, avendo tutte le carte in regola per farlo benissimo senza la benedizione degli uomini che nei vari ambiti detengono il potere. E questa rappresentazione deve avvenire, di nuovo, nella scuola, nell’università, nei cataloghi editoriali, nella critica e nell’offerta dei mercati editoriali. C’è da specificare che ci piacerebbe non dover fare più una distinzione netta tra letteratura scritta da uomini e da donne, perché vorrebbe dire che si sarà stabilita una sensibilità culturale che non porti più a separare i due ambiti, perché pienamente riconosciuti come paritari e di ugual valore.
Questa sensazione di parità e di egual valore le donne italiane l’hanno sperimentata in un periodo storico ben preciso, quello della Resistenza e della lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Il 25 aprile cade l’anniversario della Liberazione d’Italia e anche quest’anno celebreremo l’occasione con la nostra consueta #staffettapartigiana di #missconosciute che, oltre a prevedere la condivisione delle storie di partigiane sui nostri social, avrà anche la forma di una staffetta in podcast, che realizzeremo grazie al contributo di altre voci amiche che racconteranno con noi le donne della Resistenza.
COSE CHE FACCIAMO (DAL VIVO!)
WORKSHOP IN YOUR VOICE
In occasione della mostra IN HER ROOMS di Maria Clara Macrì, curata da Erik Kessels, che Spazio Gerra ospiterà dal 29 maggio al 12 giugno 2022 all’interno del circuito ufficiale del Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, il 28 maggio terremo il workshop IN YOUR VOICE all’interno della rassegna NUTRI.MENTI di Spazio Gerra: una giornata di lavori per dotarsi degli strumenti utili a scrivere e auto-produrre un podcast di argomento culturale. Sarà il nostro primo workshop dal vivo e siamo molto contente di inaugurare questa serie di incontri in collaborazione con Spazio Gerra e la sua piattaforma digitale Alimentari Cult. Tutte le informazioni e le modalità di partecipazione le trovate a questo link!
PRESENTAZIONE COSE SPIEGATE BENE
Nell’ambito della manifestazione Scintille di Editoria, sabato 9 aprile alle ore 17.30, a Parma, Giulia Morelli modererà una speciale presentazione dei primi due volumi di “Cose spiegate bene”, rivista cartacea di il Post e Iperborea Casa Editrice: A proposito di libri e Questioni di un certo genere con Arianna Cavallo e Giulia Balducci, giornaliste de Il Post.
SCONTI E PROMOZIONI
La scrittrice protagonista della rubrica Bio(S)conosciute di aprile è la partigiana Lidia Menapace. In vista dell’anniversario della liberazione del 25 aprile, questo mese abbiamo pensato che sia giusto celebrare le donne che hanno partecipato alla Resistenza e lo facciamo assieme a un editore indipendente molto speciale, Manni Editori, che ha in catalogo Lidia Menapace e Tina Anselmi.
Per l’occasione Manni Editori questo mese ci ha regalato un piccolo codice sconto: il 15% di sconto sui libri Io, partigiana e Canta il merlo sul frumento di Lidia Menapace e La Gabriella in bicicletta di Tina Anselmi.
Per usufruire della promozione Mis(S)conosciute è sufficiente mandare una mail a segreteria@mannieditori.it indicando nell’oggetto “PROMOZIONE APRILE MISSCONOSCIUTE” e finalizzare l’acquisto con l’editore.
La promozione vale fino a venerdì 22 aprile 2022.
Uno spazio in cui una scrittrice ospite consiglia ai lettori di #missconosciute un’autrice da leggere: la sua autrice preferita, una scrittrice troppo poco nota, poco pubblicata, un libro poco conosciuto di un’autrice famosa o la scrittrice che secondo lei tutti dovrebbero leggere.
Claudia Mencaroni legge Vivian Lamarque
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