Mis(S)conosciute - La newsletter #16: Elizabeth Hardwick, Sara Poma e Ann Bannon
Scrittrici (e altre cose) tra parentesi
Ciao!
Questa è la newsletter di Mis(S)conosciute - scrittrici tra parentesi: noi siamo Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio e in questo spazio parliamo di tutto ciò di cui secondo noi si parla ancora troppo poco e di tutte quelle tematiche sulle quali vorremmo porre l’accento e accendere riflessioni.
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N.B 2: Da marzo 2022 abbiamo deciso di riportare la newsletter al nostro primo amore: l’audio. Questo numero è “ascoltabile” su Spreaker e su tutte le piattaforme d’ascolto!
C’è un fumetto straordinario, si chiama Persepolis, di sicuro lo conoscete tutte e tutti.
Ci è tornato in mente qualche giorno fa perché, nella frenesia post Covid e pre apocalisse, con una nostra amica discutevamo dei viaggi che vorremmo fare, dei posti che vorremmo vedere. E nei discorsi è saltato fuori l’Iran. Lei conosce una ragazza che in Iran fa la guida turistica, e qualche anno fa è venuta a trovarla a Roma, felicissima di stare finalmente in pantaloncini, e “il Paese comunque ormai si sta aprendo”, le diceva.
Per questo ci è tornato in mente Persepolis.
Perché non siamo esperte di geopolitica, e i repubblicani islamici avranno sicuramente avuto le loro ragioni, all’epoca della rivoluzione, tuttavia di Persepolis e della storia della sua autrice, Marjane Satrapi, una cosa ci è rimasta ben scolpita nella mente: le donne il giorno prima non avevano il velo, il giorno dopo sì.
Come si fa presto a perdere tutto.
Intendiamoci, non è una questione di Islam. E talvolta neppure di religione. La feroce campagna antiabortista - spalleggiata dalla Corte Suprema - che ha (ri)preso piede negli USA è un altro esempio. È del 25 maggio la notizia che l’Oklahoma ha promulgato la legge sull’aborto più restrittiva ora in vigore. Di fatto l’aborto è proibito fin dal concepimento, e cittadini comuni possono denunciare donne che hanno abortito o persone che hanno aiutato (anche medici, per dirne una). Alla luce della bozza, fatta trapelare da Politico, con cui i giudici conservatori della Corte Suprema si dicono intenzionati a ribaltare la sentenza Roe vs Wade del 1973 (che legalizzò l’aborto a livello federale), le prospettive per il mantenimento di questo diritto fondamentale sono agghiaccianti.
Come si fa presto a perdere tutto.
Devono averlo pensato anche le partigiane di cui tanto abbiamo parlato nei giorni scorsi. Donne che un attimo prima erano figure di primo piano della lotta antifascista, che avevano dovuto superare le diffidenze dei loro stessi compagni per farsi riconoscere come tali, e che dopo la tanto agognata Liberazione si videro, in molti casi, costrette a un “ritorno all’ordine” che le voleva rinchiuse a fare le massaie, le madri. Un ruolo che stava loro stretto, che non potevano più accettare.
Come si fa presto a perdere tutto.
Quante volte vi siete sentite dire vabbe’, ma voi femministe che avete più da lottare? L’aborto, il divorzio ce li avete avuti no? Ma poi in Occidente che discriminazioni subite, sentiamo. Parliamo un po’ di chi “la madre” l’ha fatta ben volentieri a scapito di tutti gli altri aspetti della propria vita, soprattutto lavorativa. Chi magari aveva una qualche aspirazione ma poi è restata incinta e si è vista precludere contratti, progetti, prospettive di avanzamento. Tutte conosciamo almeno una donna che ci è passata, e che forse si giustifica dicendo che rinunciare alla carriera è stata una sua scelta. Ma lo è stata davvero?
Come si fa presto a perdere tutto.
Non vorremmo farci prendere troppo dall’enfasi della retorica, ma non possiamo smettere di lottare. Lo dobbiamo a noi stesse e alle nostre amate scrittrici. Che magari talvolta, per un periodo, erano riuscite a sfondare muri, a farsi pubblicare, a vendere. Che il giorno prima erano diventate intellettuali di riferimento della sfera culturale italiana, e il giorno dopo non lo erano più.
SCONTI E PROMOZIONI
Questo mese la protagonista della rubrica Bio(S)conosciute è l’autrice Elizabeth Hardwick approdata in Italia per la prima volta nel 2021, grazie a Blackie Edizioni, con il titolo Notti insonni e la traduzione di Claudia Durastanti.
Per l’occasione Blackie Edizioni ci ha regalato un codice sconto: Inserendo nel carrello al checkout il codice 4YHEA5X2 si avrà diritto al 10% di sconto su Notti Insonni di Elizabeth Hardwick.
La promozione è valida fino al 30 giugno!
[Disclaimer forse superfluo ma non si sa mai: Mis(S)conosciute non partecipa a nessun programma di referral!]
COSE CHE FACCIAMO DAL VIVO
[MILANO] Martedì 21 giugno alla Società Umanitaria di Milano parleremo di Le periferie del linguaggio con Roberta Tenconi, curatrice dell’Hangar Bicocca, e Andrea Tinterri, critico e curatore. Un dialogo su episodi, persone e correnti dimenticate tra arte e letteratura, individuando strategie di valorizzazione e riscoperta.
[ROMA] Venerdì 24 giugno Silvia Scognamiglio, in rappresentanza di Mis(S)conosciute, partecipa ad un dibattito che, a partire dalla riedizione L’anima degli altri di Alba de Céspedes, esplora la necessità di allargamento del canone, assieme all’editore del libro, Cliquot, e con Rina Edizione e Valeria Palumbo. L’incontro si tiene a Kafejo, nel quartiere romano della Garbatella, ed è curato da Ghigliottina | Un nuovo taglio all'informazione.
[PARMA] Domenica 26 giugno siamo ospiti della prima edizione PodFest di Parma con tanti altri podcaster indipendenti: tra le 20:00 e le 21:00 ci lanceremo in un ardito esperimento di sonorizzazione dal vivo!
Uno spazio in cui una scrittrice ospite consiglia ai lettori di #missconosciute un’autrice da leggere: la sua autrice preferita, una scrittrice troppo poco nota, poco pubblicata, un libro poco conosciuto di un’autrice famosa o la scrittrice che secondo lei tutti dovrebbero leggere.
Sara Poma legge Ann Bannon
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