Mis(S)conosciute - La newsletter #37: Scrittrici tra i banchi di scuola, Brunella Gasperini, Nina Raine e Ella Hickson
Scrittrici (e altre cose) tra parentesi
Tanti auguri a noi! Tanti auguri a noi!
No, non ci stiamo facendo gli auguri per la festa della donna, primo perché non è una festa, secondo perché, come diciamo da anni, non c’è proprio niente da festeggiare. No, gli auguri sono per la nostra newsletter: tre anni senza saltare neanche un numero, e con ritardi di entità lievissima, per noi sono un traguardo che non pensavamo raggiungibile.
Noi festeggeremo parlando delle nostre amate scrittrici partigiane in un luogo che - pur con le remore dovute all’inflazione del termine - definiremmo iconico: Casa Cervi a Gattatico, Reggio Emilia. Se volete farci un regalo, oltre a venire a sentirci (l’ingresso è libero!) potete abbonarvi alla newsletter per avere accesso a tutti i contenuti, oppure potete offrirci un caffè su Ko-fi!
Se ci seguite anche sui social, saprete che qualche giorno fa con Chiara Rotondi de _imieiritagli_, coautrice dell’ormai famigerato iceberg delle scrittrici italiane del ‘900, abbiamo lanciato un’indagine sulle scrittrici tra i banchi di scuola: abbiamo posto cioè a chiunque abbia frequentato la scuola come studente e/o come insegnante alcune semplici domande: quante scrittrici hai studiato a scuola? Quante ne insegni e perché?
Sono arrivate 466 risposte, un discreto campione, se ce lo consentite: naturalmente due terzi de* rispondenti sono student*, un terzo insegnanti. Per dare un campione demografico, diremo anche che la maggioranza è più giovane di noi (glom), ovvero il 45,5% ha conseguito la maturità tra il 2010 e il 2023, il 30,5% tra il 2000 e il 2010 e poi a scendere.
Alla domanda “quante scrittrici hai studiato alle scuole primarie (elementari e medie)?”, com’era prevedibile (ma forse anche no, visto che alcune tra le scrittrici più famose si sono spesso occupate di letteratura per l’infanzia), la quasi totalità ha risposto “nessuna” o “non ricordo” (quindi probabilmente nessuna).
Il 18,9% ha risposto “una o più di una” e i nomi più gettonati sono Ada Negri, Sibilla Aleramo, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, ma soprattutto Grazia Deledda, Bianca Pitzorno e Anna Frank.
Alla domanda “quante scrittrici hai studiato alle superiori?” (senza specificare se tecnici, professionali o licei) per fortuna la percentuale di nessuna - non ricordo si riduce drasticamente: 35% circa. Il 62,9% sostiene invece di averne studiate una o più. Solo che, di questo quasi 63%, i due terzi hanno studiato solo autrici straniere (perlopiù inglesi: Woolf, Austen, Shelley, Dickinson, ma è molto gettonata anche Saffo in letteratura greca). Solo un terzo ha studiato autrici italiane, e anche qui tornano all’incirca gli stessi nomi, con qualche differenza: al primo posto Elsa Morante, poi Grazia Deledda (che, ricordiamo, ha vinto un Nobel come i colleghi Carducci e Pirandello, che non mancano mai nelle antologie), Sibilla Aleramo, Alda Merini e così via.
Il grosso de* nostr* follower (ma non immaginavamo altrimenti) ha intrapreso percorsi umanistici in università. Un allarmante 18,7% del totale (che include cioè chi non ha studiato materie umanistiche) non ha studiato neppure una scrittrice; solo due persone hanno risposto “molte”, il resto sta nel mezzo, i nomi sono i soliti con qualche incursione più “esotica”: Vittoria Colonna, Gaspara Stampa, Amelia Rosselli, Anna Maria Ortese e tantissime straniere.
Ci piace invece constatare la varietà di scrittrici inserite nei programmi da insegnanti di letteratura (operanti in gran parte in secondarie di secondo grado), nonché la varietà di risposte alla domanda “perché hai scelto queste scrittrici?”: si va da “mi aiutano a spiegare i generi e a parlare di diritti” a “non si può comprendere davvero un’epoca letteraria senza conoscere esperienze anche fuori canone”, da “per garantire una pluralità di voci e visioni, e una genealogia femminile a ragazze e ragazzi” al semplice e mai banale “perché scrivono bene”.
Tuttavia uno dei dati che più ci ha colpito, forse quello che ci ha colpito di più è il fatto che molte persone si sono rese conto di questa enorme mancanza soltanto negli ultimi anni anni, addirittura, rispondendo al sondaggio. Questo indica quanto sia importante riflettere sull’argomento, e il lavoro di tutt* - di chi fa ricerca, di chi insegna, di chi divulga, di chi studia, unicuique suum - è tuttora fondamentale.
Quindi molte grazie a chi ha partecipato al nostro sondaggio, perché ci aiuta nella nostra ambiziosa impresa di costruire una fotografia dello studio della letteratura scritta da donne nella scuola di ieri e di oggi!
Lunedì 4 marzo FEMINISM
Abbiamo partecipato alla giornata di formazione per insegnanti di ogni ordine e grado organizzata da Feminism - Fiera dell’editoria delle Donne. È stato un momento di confronto e scambio prezioso. Sulla pagina Facebook di Archivia, tra le realtà partner della giornata, ci sono le registrazioni integrali delle diverse sezioni. A questo link c’è la registrazione del panel a cui abbiamo partecipato con un intervento (dal minuto 01:26:52 circa) sul nostro progetto, l’iceberg delle scrittrici italiane del ‘900 e, ovviamente, Fabrizia Ramondino.
Venerdì 8 marzo ore 17:00 Casa Cervi - Istituto Alcide Cervi [GATTATICO, RE]
8 marzo a Casa Cervi: Parleremo di scrittrici dimenticate e soprattutto di partigiane scrittrici ancora più dimenticate in un luogo simbolo dell’antifascismo italiano.
Sabato 16 marzo ore 17:00 - FilmmakHER presso CUBO [PARMA]
WORKSHOP INGRESSO LIBERO
Vite da maneggiare con cura. Metodologie di ricerca e scrittura per il racconto biografico
Da dove si parte per raccontare una vita? Come ci si districa nel materiale biografico che le persone lasciano dietro di sé e come se ne trae un racconto che riesca ad avere un senso narrativo? Lo scopriamo in questo workshop pensato per imparare a maneggiare con cura le vite degli altri.
Una rubrica dedicata alla letteratura palestinese in cui le autrici e curatrici del progetto divulgativo Oriental Book Club raccontano ogni mese una scrittrice palestinese da scoprire.
La scrittrice: Adania Shibli
A un mese dai fatti della Frankfurter Buchemesse (la Fiera del libro di Francoforte), dove avrebbe dovuto essere premiata per il romanzo Un dettaglio minore con il LiBeraturpreis 2023, Adania Shibli confessa di essere senza parole.
Ho sempre avuto paura che un giorno mi sarei svegliata e non avrei avuto la facoltà di parlare, questa è la mia paura. E nelle ultime quattro settimane la lingua mi ha abbandonata, era come se non ci fosse.
Strano per una scrittrice e accademica che parla sei lingue (incluso il coreano) e vive tra Gerusalemme e Berlino. Eppure comprensibile: quando sei palestinese, e per di più di origine beduina, sai benissimo che la prima cosa a scomparire possono essere le parole. Come i nomi in arabo sui documenti e sulle mappe.
Adania Shibli è un’autrice raffinata, che conosce a fondo la potenza della lingua e sa dosare ogni parola. Nella sua carriera da scrittrice - metà della sua vita, è nata nel 1974 - ha scritto l’attualissima raccolta di racconti Pallidi segni di quiete (Argo 2014, titolo originale Keep your eye on the wall: Palestinian landscapes), in cui osserva discretamente la (a)normalità della vita nei territori occupati, e tre romanzi brevi.
Oriental Book Club è un podcast e un progetto di divulgazione letteraria indipendente pensato e scritto da Giulia&Frida. Si occupa di libri dal Mediterraneo, dal mondo arabo e persiano e dall’Asia.
Uno spazio in cui un ospite consiglia ai lettori di #missconosciute un’autrice da leggere: la sua autrice preferita, una scrittrice troppo poco nota, poco pubblicata, un libro poco conosciuto di un’autrice famosa o la scrittrice che tutti dovrebbero leggere.
RICCARDO CORCIONE LEGGE NINA RAINE E ELLA HICKSON
Keep reading with a 7-day free trial
Subscribe to Mis(s)conosciute - scrittrici tra parentesi to keep reading this post and get 7 days of free access to the full post archives.